Con la nomina di un grafologo giudiziario ci si avvale delle conoscenze di un esperto nella verifica di manoscritture.
Le relazioni peritali e gli incarichi di perizia e di consulenza tecnica in ambito giudiziario sono volti alla valutazione di uno scritto la cui autenticità è dubbia.
Il campo di indagine del grafologo forense è rivolto particolarmente ai testamenti, alle lettere anonime e agli assegni, ma anche alle videoscritture e agli stampati.

La perizia più frequente è relativa al falso di firma su documenti: fidejussioni, scritture private, contratti e sottoscrizioni bancarie.
In ambito civilistico e penale o per privati, allo scopo di valutare l’opportunità di intentare un procedimento, si eseguono perizie su:
– testamenti;
– firme false su documenti e su assegni;
– lettere anonime;
– scritte murarie.

Il testamento olografo rappresenta uno dei casi più frequenti dove si rende necessario l’intervento giudiziario volto a verificare l’autenticità.
Gli incarichi sono svolti secondo il Metodo Analitico Comparativo su base grafologica, che si sofferma in particolar modo sull’aspetto dinamico della scrittura, più che su quello formale: la scrittura è infatti generata da un ritmo e da un movimento personali; si parla di neurofisiologia del gesto grafico. Questa dinamica interna è discriminante per identificare l’appartenenza di una grafia al suo creatore.

Il metodo grafonomico è composto da quattro fasi:
• l’osservazione della scrittura: vengono considerati tutti gli elementi sia della scrittura in verifica che della scrittura di comparazione, ossia quelle autografe;
• il rilievo e la segnalazione dei caratteri salienti: si procede ad una descrizione dei diversi parametri della scrittura in verifica e successivamente di quella di comparazione;
• il confronto dei caratteri rilevati: vengono messe in comparazione le scritture per evidenziare gli aspetti simili e quelli discordanti;
• il giudizio di identità: si conclude con la dichiarazione di autenticità o di falsità della scrittura in verifica.

La grafologia considera la scrittura come un prodotto cerebrale, psichico e neuromuscolare. Il salto di qualità di tale metodo consiste nell’integrazione della visione dinamica con l’espressione neurofisiologica e psicologica del gesto grafico, nell’attenzione data alle variazioni qualitative e quantitative di carica energetica correlate all’elemento psicologico. Il metodo grafologico è quindi più completo nell’interpretare le dinamiche, nel giustificare le differenze e nel risalire alle cause. L’aspetto grafo-psicologico è discriminante per poter discernere una grafia indicante degrado senile e/o stati psicologici, da un’imitazione di una scrittura anziana, soprattutto nell’ambito dei testamenti.

Particolare importanza assumono le leggi della scrittura per riconoscere una grafia spontanea da una grafia artificiosa, o per attestare una imitazione e una dissimulazione.

Il perito esegue anche indagini nell’Infrarosso (IR) e nell’Ultravioletto (UV) e sa riconoscere alterazioni e falsificazioni su carta.